Nel 1918 ci fu come molti sapranno la spagnola, una pandemia di dimensioni mai viste fino ad allora. Probabilmente provocata dallo scarso livello igienico che si ebbe subito dopo la prima guerra mondiale, e che si propagò rapidamente su cinque continenti.
I numeri furono impressionanti, contagiò 500 milioni di persone in tutto il mondo, un terzo della popolazione mondiale. E fece 50 milioni di morti globalmente. Una percentuale così alta di vittime fu dovuto dall’assenza delle terapie e degli interventi medici moderni, e dall’incapacità unita all’impreparazione ad affrontare un virus così aggressivo. Quello dell’epidemia della spagnola, benché non fosse nato in spagna, si trattava di un virus H1N1 con geni di origine aviaria. Un virus mai visto prima che mise in ginocchio per oltre due anni il mondo intero.
La mortalità era elevata nelle persone di età inferiore ai 5 anni, 20-40 anni e 65 anni o più. L’elevata mortalità nelle persone sane, comprese quelle nella fascia di età 20-40 anni, è stata una caratteristica unica di questa pandemia. Mentre il virus H1N1 del 1918 è stato sintetizzato e valutato, le proprietà che lo hanno reso così devastante non sono ben comprese. Senza un vaccino per la protezione dalle infezioni influenzali e senza antibiotici per il trattamento delle infezioni batteriche secondarie che possono essere associate alle infezioni influenzali, gli sforzi di controllo in tutto il mondo sono stati limitati a interventi non farmaceutici come isolamento, quarantena, buona igiene personale, uso di disinfettanti e limitazioni delle riunioni pubbliche, che sono state applicate in modo non uniforme.
Per quanto lontani da quegli anni, ci troviamo con un emergenza con il covid-19 impreparati ad una diffusione così rapida. L’urgenza di sospendere tutte le attività quotidiane è dettata dalla necessità di interrompere la diffusione e permettere alle strutture di potersi preparare un numero maggiore di ricoveri.
A differenza di allora i laboratori di tutto il mondo stanno lavorando alla messa a punto di un vaccino che possa risolvere l’emergenza e consentire la ripresa della normalità, della vita quotidiana e delle attività economiche. Fortunatamente a differenza di allora non dovrà passare molto tempo, tra i diversi laboratori si parla di alcuni mesi per avere un vaccino efficace. Il virus è stato identificato geneticamente e presto vi saranno i rimedi in grado di affrontarlo e permetterne la neutralizzazione.
Terminato tutto ci ricorderemo di essere vulnerabili per quanto ci fregiamo di essere una civiltà avanzata. Una lezione da non dimenticare. Dove migliaia di persone ne hanno pagato il prezzo con la vita.