Trump alla vigilia delle tornate elettorali per la riconferma presidenziale, si ritrova a dover affrontare il peggior tsunami economico dalla crisi del 29.
Altri 5,2 milioni di americani hanno chiesto sussidi di disoccupazione nell’ultima settimana, portando il totale delle domande in un mese a oltre 20 milioni, a sottolineare la crescente crisi economica causata dall’epidemia di coronavirus.
Secondo economisti coinvolti in un sondaggio Reuters, le richieste di disoccupazione iniziali erano stimate tra 5,105 e 8 milioni nella settimana che si è conclusa l’11 aprile.
Il Dipartimento del Lavoro ha annunciato che la settimana scorsa che sono state compilate 5,245 milioni di nuove richieste per sussidi di disoccupazione, in calo rispetto ai 6,615 milioni, leggermente rivisti, della settimana precedente.
Il rapporto segue i pessimi dati di ieri che hanno registrato in marzo un calo da record delle vendite al dettaglio e la peggiore contrazione nella produzione industriale dal 1946.
Gli economisti prevedono che l’economia, da loro considerata come già in recessione, si sia contratta nel primo trimestre, ai ritmi più elevati dai tempi della Seconda guerra mondiale.
Le richieste di sussidi settimanali, il dato più indicativo sullo stato dell’economia, sono sotto attenta osservazione per ottenere indizi sulla gravità della recessione, su quando potrebbero concludersi le ondate di licenziamenti e su quando potrebbe iniziare la ripresa.
“Il calo dell’attività economica è da mozzare il fiato”, ha detto Joel Naroff, chief economist di Naroff Economics a Holland, Pennsylvania. “Anche se vedremo un iniziale rialzo alla riapertura dell’economia, la potenza e la durata di quel recupero non sono ancora chiare”.
Non vi è dubbio che Trump subirà gli effetti della crisi, e forse dovrà inevitabilmente lasciare il passo all’opposizione democratica. Decretando così la fine dell’era Trump. La Cina ne avrebbe indubbi benefici, e da focolaio del virus ne diventerebbe maggiore beneficiaria.
Trends Reporter © riproduzione riservata