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Covid-19: dopo la pandemia l’umanità sarà più longeva

La pandemia del Covid-19 rappresenta una delle più importanti sfide sanitarie dell’ultimo secolo. Del resto la storia è caratterizzata da periodi più o meno oscuri, periodicamente nel corso dei secoli, epidemie e pestilenze hanno decimato intere fette di popolazione portando a carestie e perduranti crisi economico-sociali.

Le teorie evoluzionistiche indicano che fenomeni di estrema difficoltà ambientale in senso ampio, ha portato gli esseri umani ma anche animali a cercare forme di difesa di vario genere per superare gli ostacoli posti dalla crisi. Il fenomeno pandemico pone problemi che per essere superati necessitano il ricorso a misure di difesa straordinarie. L’intero sistema sociale subisce correzioni e adattamenti necessari a contenere il problema. Nell’attuale caso il fenomeno dello smart-working ad esempio oltre che efficientare l’attività, riducendo i tempi persi per gli spostamenti e abbattendo i costi per gli stessi, non sarà un opzione trascurata in futuro anche a fine pandemia. Si scoprirà di poter fare le stesse cose risparmiando e in tempi di impegno ridotti.

Dal punto di vista sanitario, la diffusione di un virus aggressivo e altamente contagioso come il covid-19, indurrà i sistemi sanitari a nuove metodologie e alla messa in atto di strutture atte ad affrontare crisi anomale e particolari come questa. Dal punto di vista immunologico, sta inducendo nelle persone forti reazioni di difesa immunitaria per contrastare gli attacchi virali più o meno forti. Secondo consolidati studi e ricerche sugli individui centenari, questi risultano dotati di un sistema di difesa immunitaria particolarmente reattiva e forte per contrastare patologie batteriche e virali. Non sono stati casi fortuiti aver visto centenari nei giorni della crisi, uscire dalle terapie intensive, dopo aver superato l’attacco virale e polmoniti gravi.

Molti ricercatori stanno lavorando per cercare collegamenti tra sistema immunitario con alta efficienza, età anagrafica e abilità dell’organismo stesso ad evitare patologie gravi come i tumori. Si presume che le caratteristiche del sistema immunitario abbia influenze nel rallentamento del ciclo metabolico, e nel rallentamento del rilascio di radicali liberi che determinano gli stati di invecchiamento. E’ possibile che determinati sistemi di difesa immunitaria porti a far crescere la longevità, agendo da freno a tutti i processi che determinano l’invecchiamento, portando l’età media ad alzarsi. Una conferma di questo fenomeno si è avuta analizzando zone geografiche dove si riscontra un alto numero di individui ultracentenari, come in Giappone e nel nostro paese in alcune zone della Sardegna. L’isola di Okinawa in Giappone è abitato dalla popolazione più longeva e più in salute del pianeta. Bene, analizzando un gruppo di soggetti, non riscontrando diete particolari, hanno rilevato un sistema immunitario particolarmente reattivo. E’ risultato che a fronte di una possibilità media di soccombere a un attacco virale da parte della media della popolazione del 58%, quello del gruppo di soggetti centenari è stato del 12%.

La pandemia oltre che a insegnare ad essere prudenti e pronti dal punto di vista sanitario, porterà come accaduto in passato nei periodi successivi alle pestilenze, un rafforzamento dell’individuo e a una crescita delle possibilità di vedere alzarsi i cicli di longevità. Un fenomeno che verrebbe da includere nelle caratteristiche dei cicli evolutivi, dove le gravi crisi sanitarie, e che si sono lasciate alle spalle numerose vittime, hanno condizionato tuttavia il percorso dell’evoluzionismo del sistema biologico umano, portandolo a correggersi e a perfezionare il proprio sistema di equilibrio.

Evidente che la consolazione dell’esito probabile non lascia indifferenti di fronte allo scotto delle numerose vittime dell’attuale pandemia, che è e rimane una tragedia infinita per tutte le persone che sono venute a mancare, che non hanno superato questa sfida che ci ha posto di fronte tutta la nostra vulnerabilità attuale.

Trends Reporter © riproduzione riservata

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