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Decreto Rilancio ai blocchi di partenza

Un ombrello da 55 miliardi per proteggere imprese, famiglie e lavoratori dai danni del Coronavirus, che hanno rapidamente superato i confini dell’emergenza sanitaria.

Anche se ad oggi non ancora pubblicato perché al vaglio della ragioneria dello stato per la verifica della copertura. Senza la quale dovrà subire correzioni e limature.

Nella maxi-manovra arrivata in Consiglio dei ministri dopo settimane di gestazione – tra problemi tecnici e liti politiche – si confermano i capisaldi degli interventi, dai fondi alla sanità e alla protezione civile al rinnovo di tutti gli ammortizzatori sociali, fino alla creazione di un bonus per colf e badanti e di uno strumento ad hoc, il Reddito di emergenza, per le famiglie più in difficoltà.

Tante le misure per accompagnare la ‘Fase 2’ della ripresa delle attività economiche, dai bonus per favorire mobilità alternativa ai mezzi pubblici nelle grandi città (ed evitare assembramenti nelle ore di punta), a sconti e incentivi per adeguare i posti di lavoro alle nuove norme sulla sicurezza anti-Covid.

Alle imprese arrivano tre diversi aiuti in base ai ricavi, ma quasi tutte (con l’esclusione di quelle sopra i 250 milioni di ricavi, meno di mille imprese) non dovranno passare alla cassa a giugno per la rata IRAP. La cancellazione vale circa 4 miliardi che si aggiungono ai circa 6 per i ristori a fondo perduto sotto i 5 milioni (minimo 1.000 euro, calcolati sulla base delle perdite, al 20-25-10%). Per le imprese più piccole ci saranno anche sconti sulle bollette (appostati 600 milioni) e il credito d’imposta sugli affitti al 60% esteso a tutte le aziende. Per le attività di medie dimensioni, tra 5 e 50 milioni, ci sarà un mix di incentivi fiscali agli aumenti di capitale e la possibilità di un intervento di Invitalia con un nuovo ‘Fondo patrimonio PMI’.

Previsti incentivi anche per i privati che investono in aziende danneggiate dal Covid. Per le imprese sopra i 50 milioni scenderà in campo CDP. Sospese poi plastic e sugar tax, rinviate al 16 settembre le scadenze fiscali e aumento a 1 milione delle compensazioni. Aiuti anche alle start up innovative.

Dopo avere incentivato le aziende che hanno riconvertito la produzione, il governo mantiene anche la promessa di azzerare l’IVA su mascherine, gel e strumentazione medica legata al Covid per tutto il 2020, mentre dal prossimo anno sarà agevolata al 5%. Dal 2021, infine, non ci sarà più lo spauracchio degli aumenti dell’IVA perché con il decreto vengono definitivamente cancellate le clausole di salvaguardia.

Trends Reporter © riproduzione riservata

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