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Lockdown terminato, in Italia si circola liberamente.

A quasi tre mesi dall’inizio del lockdown e 33.530 morti cade un altro dei divieti ancora in vigore: dal 3 giugno si torna a circolare liberamente in tutta Italia “senza condizioni”, con i cittadini dell’area Schengen e della Gran Bretagna che potranno venire nel nostro Paese senza obbligo di quarantena e senza altre restrizioni che non siano quelle in vigore per tutti: divieto di assembramento, mantenimento della distanza interpersonale e uso della mascherina nei luoghi chiusi.

La riapertura dei confini regionali non significa però che il virus è sconfitto, come confermano ancora una volta i numeri: a fronte di un incremento giornaliero di ‘sole’ 55 vittime (il dato più basso dal 2 marzo), 6 regioni più la provincia di Bolzano senza morti, meno di 40mila attualmente positivi e 160mila guariti, i contagi tornano a salire.

Inizia così la Fase 3, che sarà ben diversa da quanto l’Italia intera è stata costretta a chiudersi in casa ma che non sarà ancora la normalità che tutti conoscevamo prima del 20 febbraio. Una fase più complessa in cui saranno fondamentali, forse più di prima, i comportamenti e il senso di responsabilità degli italiani. Ci saranno poi una serie di novità che riguardano le stazioni ferroviarie. Con un decreto firmato dal ministro dei trasporti, Paola De Micheli, diventa obbligatoria la misurazione della febbre per chi viaggia con l’alta velocità o con gli intercity: ci saranno degli ingressi dedicati nelle stazioni e, in caso si abbia più di 37,5°C, non sarà consentito l’accesso a bordo del treno.

Fondamentale in questa nuova fase sarà anche la capacità dei sistemi sanitari regionali di individuare nel più breve tempo possibile nuovi casi e isolare eventuali nuovi focolai. Ogni Regione potrà agire autonomamente, sempre nel rispetto delle misure decise a livello nazionale, e decidere attraverso quale strumento aumentare o migliorare i controlli.

“Da un lato c’è la felicità nel vedere che le nostre città si stanno ripopolando ma dall’altro c’è il senso di responsabilità che noi rappresentanti delle istituzioni dobbiamo avere e chiedere”, dice Boccia chiedendo dunque agli italiani di essere ancora attenti, anche perché i costi pagati finora al virus “sono stati altissimi” e non ci si possono permettere errori.

Trends Reporter © riproduzione riservata

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