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Coronavirus, perché l’immunità di gregge non funziona. E aggrava la pandemia

L’immunità di gregge è quel fenomeno per il quale un epidemia tende ad attenuarsi nel tempo per l’immunità che si crea nella popolazione. L’evento si ottiene grazie all’immunità naturale data dal contrasto delle difese immunitarie e la soppressione del virus da parte di questo anche in assenza di vaccini.

Il fenomeno può essere capito meglio attraverso la rappresentazione grafica dello sviuluppo nel tempo dell’immunità di gregge. La linea verde rappresenta l’evoluzione nel tempo dei soggetti sani, quella blu dei soggetti che superano l’infezione, quella rossa dei contagiati e che hanno sviluppato i sintomi a diversi livelli di gravità.

Il punto cruciale di questo approccio, e che non supporta affatto la validità e soluzione a emergenze come il Covid-19, è che in presenza di un alto potenziale di contagio, il numero dei contagiati può essere spaventosamente alto, e fra i soggetti immunodepressi può esserci un alto tasso di mortalità.

Palese quindi che affrontare una pandemia, quindi una epidemia a larga diffusione come il Covid-19, pensare di affrontare il problema facendo affidamento sull’immunità di gregge diventa nefasto. La durata e il numero dei contagiati e decessi sarebbero estremamente elevati. Livelli mai raggiunti nella storia.

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