La diffusione del coronovaris Saars-cov2, è stata dichiarata pandemia dall’OMS. Questo comporta la messa in atto di una serie di misure contenitive che necessariamente portano ad uno stop delle attività commerciali e produttive. Gran parte degli analisti economici stanno cercando di prefigurare una serie di scenari in funzione del protrarsi della crisi pandemica.
Le banche centrali si stanno muovendo per sostenere l’economia attraverso immissione di liquidità nei sistemi nazionali, in aggiunta una serie di sussidi e la sospensione delle tasse e e delle scadenze di spesa puntelleranno la caduta della domanda.
Inevitabile in ogni caso la caduta del trend economico e la pressoché certa recessione indotta dal fermo di tutte le attività economiche.
Gli investimenti sui mercati stanno producendo perdite erodendo risparmi ed investimenti privati. Questo impatterà negativamente sui consumi privati producendo perdite di domanda e fatturati aziendali.
L’OCSE ha contemplato due scenari. Uno scenario base cui corrisponde una riduzione limitata della crescita mondiale, in caso di contenimento effettivo del virus in Cina e nelle regioni limitrofe, ed uno scenario meno ottimistico in cui si ipotizza un effetto domino del contagio in tutti i paesi del mondo. Se questo secondo scenario dovesse verificarsi, la contrazione del PIL mondiale secondo le simulazioni econometriche potrebbe raggiungere il punto e mezzo percentuale. L’effetto primario indiretto è quello di uno shock della domanda dovuto alla paura e all’incertezza, che potrebbe impattare negativamente su tutti i settori di consumo, dal turismo al commercio all’acquisto di beni di consumo. Sul fronte dell’offerta potrebbero venir meno livelli da parte di aziende che perdono capacità produttiva.